Favole per un mondo possibile - Nuovo Progetto

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Favole per un mondo possibile
raccolta di racconti pubblicata nel 2018 dalla Casa Editrice L’Arcolaio di Forlì
con prefazione dello scrittore Daniele Serafini (riportata in questa pagina)
e illustrazioni di Anna Maria Garavini.

Il libro viene presentato in numerose occasioni, come al Museo della Marineria di Cesenatico, alla Biblioteca Malatestiana e alla Libreria Coop di Cesena e alla Fabbrica delle Candele di Forlì. Nel 2024 al Circolo Sociale di Pisignano-Cannuzzo a Cervia. Nel 2025 infine è invitato a presentare il testo alla 33esima Edizione della prestigiosa Rassegna “La Spiaggia ama il Libro 2025” di Cervia.

Seppur rivolta agli adolescenti, la raccolta punta a coinvolgere anche gli adulti, grazie a una scrittura immaginifica, ironica, composita e stimolante, al tempo stesso caratterizzata da uno stile e un linguaggio immediati, al fine di favorire un confronto intergenerazionale su temi di scottante attualità, quali la qualità delle relazioni umane e della vita che conduciamo, il rispetto dell'ambiente naturale, dell'altro e delle diversità. In ognuno dei tre racconti fantastici di cui si compone la raccolta (ricchi di suspense e colpi di scena) si snodano vicende, storie e metafore tra loro strettamente intrecciate, che spingono a una riflessione profonda e sentita sugli effetti nefasti prodotti da società sempre più alienanti e disumanizzanti, ossessionate dalla competizione, dall'efficienza, dal controllo e dalla logica dell'ognuno per sé; condizionate dalla paura dell'altro, da discriminazioni, ingiustizie e pregiudizi. Tre racconti per risvegliare la disponibilità a conoscere e comprendere istanze e punti di vista altrui, nell'urgenza - quasi utopica, ma necessaria - di comunità fondate invece sull'accoglienza, sulla solidarietà e sulla pace. Un libro da leggere e da far leggere, particolarmente indicato per le scuole, sia per il suo valore strettamente letterario che come strumento educativo e formativo.

Questi i 3 racconti della raccolta:

- Pesce Fritto innamorato, racconto dedicato al mare, alla vita di mare e ai porti dell'Adriatico, in particolare ai Porto-canali di Cervia e Cesenatico. Narra dell'amore tra un popolare peschereccio e una barca a vela d'alta classe, già contrastato a causa della differenza di ceto delle imbarcazioni. Un'improvvisa e terribile burrasca mette a repentaglio la loro vita e quella delle comunità costiere, mentre aleggia un mostruoso e misterioso altro pericolo... La storia - ricca di suggestioni e riferimenti mitologici - è attraversata da messaggi sulla tutela del mare e dell'ambiente naturale, sulla discriminazione e il pregiudizio sociali, sull'accoglienza e la solidarietà, sul rispetto delle diversità e sulla pace;

- Treni ribelli, storia divertente e di sottile ironia che vede protagonista un suggestivo mezzo di trasporto: il treno. Anzi i treni, che si ribellano - prima degli uomini, ormai rassegnati e assuefatti - alla stressante e frenetica vita contemporanea, dominata da tecnocrazie, dall'efficienza e dalla velocità. Un mondo dove la vita delle persone e delle cose è subalterna, piegata alle necessità dell'economia e dello sviluppo tecnologico. Da puro mezzo di trasporto, i treni si faranno paladini di una nuova e altra visione dell'esistenza di uomini e cose, per andare oltre lo sfruttamento e lo sviluppo illimitato, oltre le barriere sociali e le divisioni tra i popoli;

- Processo a Elah, metafora di genere fantastico, particolarmente ironico, attuale, quasi una satira, semantica e al tempo stesso politica, per una riflessione critica sui pregiudizi, sulle discriminazioni e sulle paure che nutriamo nei confronti dell’altro, del diverso o di chi proviene da altri paesi o altre culture. Un non meglio identificato essere alieno precipita sulla Terra scatenando la paura tra gli umani, che lo considerano - da subito e senza sapere chi o cosa sia - un pericolo per la sicurezza terrestre. Viene catturato e imprigionato. Contro di lui si istituisce un processo con gravi capi d'accusa. Sarà solo il dibattimento a svelarne la provenienza e la sua reale identità.

Il libro viene presentato in numerose occasioni, come al Museo della Marineria di Cesenatico, alla Biblioteca Malatestiana di Cesena, in diverse librerie della Romagna (come alla Libreria Coop di Cesena), alla Fabbrica delle Candele di Forlì, e nel 2024 al Circolo Sociale di Pisignano-Cannuzzo a Cervia.
La prefazione dello scrittore Daniele Serafini
alla raccolta di racconti Favole per un mondo possibile

Michele Zizzari o della militanza delle parole - Se si può ancora parlare di cultura antagonista in questo paese, Michele Zizzari, col suo vissuto, la sua scrittura e il suo impegno civile, ne è uno dei protagonisti. Un autore la cui opera ha radici nel sociale e nel movimento politico del ‘77, e nel suo linguaggio, forse più creativo e immaginifico rispetto a quello partorito dal ‘68. Michele viene dai bassifondi di Napoli, dove ha conosciuto la miseria e la lotta per la sopravvivenza. Ha un tratto da irriducibile, stemperato da una dolcezza che solo a tratti fa capolino da una carica umana che si traduce facilmente in progetto ed azione. Sa stare sul palcoscenico con una naturalezza che ti conquista e può capitare di assistere a un suo reading o a una performance in una scuola, in un carcere minorile, in una struttura per disadattati.  “Figlio di una terra in tumulto – scrive di sé Michele - dove l’incanto, il canto e la protesta non si arrendono mai… dove l’odore dei caffè, del basilico e del mare si mischiano a quello della povertà, del sangue e delle discariche…”.
Michele si porta dietro queste cose, questi ingredienti, diciamo un misto di rivolta e di struggimento, che fanno di lui uno scrittore autentico e un performer genuino. Me ne accorsi quando mise su lo spettacolo col compianto Giovanni Nadiani. Si chiamava Terminal: blues del broker fallito, dove Zizzari interpretava la parte della coscienza, rappresentata da un gatto randagio napoletano alle prese con la crisi indotta dalla violenza del capitalismo finanziario. Ritrovo Michele in questi tre racconti ispirati e divertenti, rivolti per lo più a una fascia adolescenziale, dove i temi di denuncia sociale vestono il linguaggio della fiaba e la critica della modernità corre parallela al dipanarsi della trama.

Nel primo racconto, Pesce fritto innamorato, emergono le leggende e i misteri legati al mare, conducendo lettrici e lettori attraverso l’avventurosa storia di un amore contrastato tra un peschereccio (Pesce fritto) e un’aristocratica barca a vela (Dafne), dove fa la comparsa un temibile mostro marino, una creatura quasi melvilliana che, nel corso del racconto, rivela però una inattesa sensibilità umana che prepara il lieto fine. Sinergia tra uomo e natura, amore, amicizia e altruismo, sono i temi principali del racconto che, anche dal punto di vista linguistico, consente di approfondire la conoscenza del mondo marino, utilizzando termini tecnici. Un racconto che affascina anche perché evoca uno dei grandi archetipi, il mare, che da Omero a Conrad ha popolato, in letteratura, il nostro immaginario come spazio di libertà ma anche di inquietudine.
Nel secondo, Treni ribelli, il paese di Frettonia diventa la metafora di una società che non sa più fermarsi, che ha perso il ritmo naturale del vivere: una sorta di universo totalitario dove chi non esprime il massimo dell’efficienza viene emarginato e internato. Siamo lontani anni luce dal periodo in cui il sociologo e filosofo Herbert Marcuse teorizzava una società in gran parte affrancata dal lavoro, dove grande spazio avrebbe trovato il tempo libero o meglio “liberato” che, non a caso, in quegli anni veniva chiamato “tempo di vita” contrapposto al “tempo di lavoro”. Per tacere delle provocazioni dei flâneurs (perdigiorno) parigini che, con Baudelaire in testa, attraversavano il centro della città con una tartaruga a guinzaglio, a significare che quella doveva essere la velocità del progresso da contrapporre a quella vertiginosa e nevrotica del mondo moderno, dove moltitudini di persone già si muovevano tra le merci, il nuovo feticcio della società contemporanea. Qui, nel racconto di Michele, che ci riporta a una dimensione per certi aspetti utopica, sarà l’universo degli esclusi e dei migranti a dare una risposta all’alienazione imperante, costruendo una nuova alleanza coi treni, all’inizio della narrazione strumenti di una tecnologia esasperata capace di alterare radicalmente il vissuto degli abitanti di Frettonia, divenuti poi luoghi di accoglienza, a favore di un progresso giusto e sostenibile, in un contesto dove la stanchezza di vivere è destinata a lasciare il posto alla gioia.
Processo a Elah, che lo stesso Zizzari definisce “un racconto per ragazzi un po’ più grandicelli”, è una metafora di genere fantastico, densa di ironia, incentrata su un procedimento penale a carico di un ‘essere’ sconosciuto proveniente da un lontano pianeta. Ambientato nel 2084, inizia con un extraterrestre che cade sulla terra in una periferia degradata dell’Italia del Nord. Imprigionato e processato per immigrazione clandestina, dovrà affrontare un insidioso processo prima che  venga rivelata la sua vera identità e le ragioni che lo hanno condotto sulla terra. Zizzari ci regala una narrazione più strutturata rispetto ai due precedenti racconti che formano questo trittico, con una scrittura che riesce a suscitare suspense ed empatia nei confronti dell’alieno, affidando a La ragazza fuori dal coro, una delle protagoniste, la funzione di controcanto rispetto ad altre figure (il contadino, l’anziano in pensione, il giovane basso e tarchiato), che rappresentano il timore e l’astio pregiudiziale nei confronti della diversità. Con immagini e dialoghi particolarmente riusciti, in un’ambientazione che ha come riferimenti  Blade Runner di Ridley Scott, E.T. - l’extra-terrestre di Steven Spielberg e Il Processo di Franz Kafka, Michele Zizzari consegna ad adolescenti e adulti un apologo che ci invita a riflettere, al di là del piacere della lettura, su temi cruciali quali identità e diversità, inclusione ed esclusione,  accoglienza e pregiudizio.
Bisogna essere grati a Michele, che continua a interrogarsi e a interpellarci sulle nostre responsabilità di fronte ai problemi sociali e ambientali, facendolo, in questo agile libro, con impegno e leggerezza, due buoni requisiti per raccomandarne l’adozione e la lettura.
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