la Compagnia Gli Attivi Compagni di Portomaggiore
La Compagnia Gli Attivi Compagni nasce a Portomaggiore in provincia di Ferrara nell'ottobre 2005, formata da 10 utenti psichiatrici, 2 operatori del Centro Diurno De Salvia del DSM di Portomaggiore, più alcuni volontari (una aspirante clown, una laureanda in Terapia della riabilitazione psichiatrica che si laurea nel corso dell'esperienza con una tesi di laurea proprio sul lavoro della Compagnia, 2 familiari, una coppia di giovani musicisti e un attore della locale Compagnia dialettale Esperia). I pazienti del gruppo - eterogeneo per età, sesso e problematiche individuali - non avevano mai fatto teatro. A condurre l’esperienza il regista Michele Zizzari, che da subito impegna il gruppo a lavorare a una sua originale rielaborazione di Aspettando Godot di Samuel Beckett dal titolo Esperando, già messa in scena da detenute e detenuti della Casa Circondariale e dai pazienti del Centro Diurno Psichiatrico di via Romagnoli del DSM di Forlì.

L'opera è pensata in modo che si presti a una libera e soggettiva interpretazione da parte degli attori e che si adatti alle differenti attitudini creative ed espressive dei singoli componenti del gruppo. L'opera piace a tutti e diverte moltissimo gli attori, che scoppiano spesso a ridere per le situazioni paradossali interpretate e per le loro stesse battute. Infatti, pur affrontando temi serissimi su cui l'umanità si interroga da sempre e che affrontano il senso stesso dell'esistenza umana, l'opera lo fa con scanzonata ironia e con trovate di sorprendente vis comica, lasciando agli attori lo spazio e il tempo per un sano e autentico divertimento da consumarsi direttamente in scena. Gli interpreti poi non possono che arrendersi alla naturale simpatia dei vivaci e buffi personaggi. Ad aiutare è anche l'insolito metodo di lavoro del regista, che unendo l'impegno e la partecipazione attiva a un clima ludico e rilassato, in stile tipicamente partenopeo, riesce a far lavorare il gruppo in profondità ma con leggerezza.


Dopo la pausa estiva, nel settembre 2006, il gruppo vive un'esperienza di vita in comune presso la Libera Università di Alcatraz fondata e diretta da Jacopo Fo (figlio di Dario Fo) in Umbria. In quei 5 giorni il gruppo compie il salto di qualità, comincia a sentirsi come una vera compagnia di teatro, si pranza e si cena tutti assieme e all'aperto, al mattino si fanno le prove e al pomeriggio si va in giro a scoprire il territorio, si approfondiscono i rapporti interpersonali. Alcuni ospiti dell'agriturismo assistono alle prove, restando basiti. Gli attori sono sempre più consapevoli della bravura raggiunta, crescono la convinzione e la determinazione.

Prove alla "Libera Università di Alcatraz" di Jacopo Fo
tra i dipinti di Dario Fo
tra i dipinti di Dario Fo

Prove alla "Libera Università di Alcatraz" di Jacopo Fo
tra i dipinti di Dario Fo
tra i dipinti di Dario Fo

Esperando va in scena a maggio del 2007 al Teatro Smeraldo di Portomaggiore, gremitissimo, ed è un successo straordinario, di pubblico e di critica. I commenti sono entusiastici ed emozionati. Tutti sottolineano che si tratta di un'opera complessa, difficile da rappresentare, anche per degli attori consumati, e che si è trattata di un'impresa che ha sicuramente comportato un impegno davvero notevole, se non impensabile per delle persone che non erano mai salite su un palco e che devono fare i conti con un disagio esistenziale con cui non è facile convivere.

Esperando viene poi presentato alla Fondazione Casa Viva nell'ambito della Rassegna di Teatro delle Diverse Abilità Le altre persone (promossa dalla stessa Fondazione, dal Teatro Comunale De Micheli e dal Comune di Copparo di Ferrara) durante la quale intervengono Enzo Toma (tra i massimi esperti di Teatro e disabilità e direttore artistico di Maccabeteatro) e Mirko Artuso (direttore artistico del Gruppo di Teatro e Disabilità Le Altre Parole) e al Centro Sociale Torre del Primario di Argenta (Fe) per l'annuale Festa del Volontariato dal titolo Non siamo alberi solitari.
Nel 2008 cade il trentennale della Legge 180 di Franco Basaglia che significò la chiusura dei manicomi e una nuova era nel trattamento del disagio psichico. A Bologna e a Ferrara sono previste iniziative e celebrazioni e la Compagnia degli Attivi Compagni è chiamata a parteciparvi. Esperando torna in scena alla Sala Estense di Ferrara per la Rassegna Formattart (promossa dall'Accademia della Follia, dal Dipartimento di Salute Mentale, dagli Assessorati alla Sanità e alla Cultura, dal Teatro Comunale e dalla Provincia di Ferrara) e per il Progetto La Società a Teatro, una complessa iniziativa tra cultura e salute (promossa dal Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara, dall'Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara) che riunisce in una sola rassegna le diverse realtà di teatro sociale presente sul territorio.
Il laboratorio riparte nel 2009 per il quale il regista elabora una serie di storie che riguardano problematiche esistenziali di diversi personaggi che si alternano in una cornice narrativa magico-surreale. Il filo conduttore è rappresentato da una sciamana che ascolta le singole storie e tenta di dare una risposta ai desideri, alle istanze e alle domande poste. Prende così forma Oracoli, un lavoro che tenta di creare – attraverso frammenti narrativi e suggestioni surreali – una rete di relazioni tra la dimensione privata, soggettiva e individuale con quella pubblica, oggettiva, collettiva e perfino universale.


Una rete come trama di un'improbabile comunicazione tra le nostre origini, il presente che viviamo e quel che potrebbe essere il futuro. Dai rituali sciamanici, capaci di unire ed esortare intere comunità a danzare per la pioggia, fino all'esplosione delle singole narrazioni soggettive tipiche dell'urgenza individualistica contemporanea. Ad accogliere queste istanze individuali un insolito oracolo-donna, che non teme una scaltra lettura delle questioni che le vengono rivolte, ri-considerate in una prospettiva più ampia, spesso ribaltata, che spiazza il punto di vista comune. Una lucida saggezza le concede di vedere oltre il desiderio individuale. Le sue risposte sibilline - collocandosi al di là delle circostanze e delle aspettative soggettive - azzardano visioni profetiche e denunciano inadeguatezze, contraddizioni e ingiustizie.
In luglio il gruppo viene invitato a far parte del cast di attori in una fiction su Franco Basaglia diretta dal regista Marco Turco prodotta da Claudia Mori e che andrà in onda in due puntate su RAI 1. La fiction C'era una volta la città dei matti, con Fabrizio Gifuni nei panni di Basaglia e con Vittoria Puccini, viene girata a Imola presso le strutture dell'ex Manicomio detto dell'Osservanza. Una partecipazione che per i pazienti-attori del Centro Diurno di Portomaggiore – regolarmente messi a contratto e pagati come comparse – rappresenta un'importante e significativa esperienza umana e formativa, oltre che una meritata gratificazione di carattere economica. L'andare in scena sul set cinematografico, l'essere ripresi da macchine da presa professionali e dai cameraman della RAI, spalla a spalla con personaggi celebri del grande schermo e con attori, truccatori e costumisti di professione ha significato una conferma degli enormi progressi che tutto il gruppo ha fatto in questi anni di teatro. Gli attori saranno poi invitati alla prima proiezione del film al Be-Fest di Bari.


Oracoli va in scena a ottobre del 2009 alla Sala Estense di Ferrara, sempre nell'ambito del progetto La Società a Teatro, promosso dal Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara, dall'Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, in collaborazione con l'Università e altri Enti. L'opera sarà poi replicata nel 2010 al Teatro Lolli di Imola in occasione dei 20 anni della Ca' de' venti (associazione imolese dedita al disagio psichico) e integralmente ripresa dalla troupe televisiva che ha girato la fiction di RAI 1 su Franco Basaglia.