Giritiello: Confessioni di un Disoccupato Disorganzzato - Nuovo Progetto

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Giritiello: Confessioni di un disoccupato disorganizzato
Confessioni di un disoccupato disorganizzato è stata rappresentata al Teatro Comunale "Walter Chiari" di Cervia, al Teatro del Navile e allo Spazio di via Fioravanti di Bologna, alla Sala Miceti e al Peace Maker di Imola, al Teatro San Salvi di Firenze nell’ambito del Forum Europeo del Teatro, alla Sala Albertini di Forlì, al Dulcamara di Ozzano d’Emilia, all’Arena di Meldola, al Circolo Arci Tam Tam di Cesena, al Teatro Comunale di Predappio, al Salone Comunale di Forlì presentato dal giornalista Luca Telese e nel 2018 al Blues Alley di Cesena. Nel 2022 viene presentato al Teatrino della Casa delle Aie di Cervia, nel 2023 al Genzianella di Cervia e nel 2024 al Circolo Arci Le Fate Ignoranti a Orsoleto di Viserba di Rimini, all’Antica Pieve di San Vito di Santarcangelo, a Casa Madiba di Rimini e al Kontiki Beach di Lido di Savio.

Giritiello è un disoccupato storico napoletano, o meglio il Pulcinella contemporaneo senza maschera di Michele Zizzari, che partendo dalla propria esperienza di vita racconta, in prima persona e in chiave satirica, l’ingiusta condizione sociale in cui è nato e cresciuto. Il suo racconto denuncia la precarietà permanente e diffusa delle condizioni di vita e di lavoro che ancora caratterizza l’esistenza di una larga parte dell’umanità senza cittadinanza e senza diritti.

Lo fa con scanzonata ironia, a volte anche amara, mischiando privato e politico, attraversando la storia italiana dal “boom economico” a oggi e le trasformazioni sociali e del mercato del lavoro cui abbiamo assistito negli ultimi decenni. Lo fa senza veli e senza sconti per nessuno, padre compreso, distribuendo a destra e a manca colpe e responsabilità.
 
Le sue opinioni su politica e dintorni sono viscerali e autentiche, e molto vicine, direi fedeli, a quelle dei tantissimi disoccupati napoletani coi quali ho avuto l’onore e il piacere di condividere anni e anni di lotta e di fraterna amicizia, e per i quali le condizioni di vita non sono poi cambiate molto in questi cinquant’anni.
 


Naturalmente Giritiello offre il suo personale punto di vista, che nessuno ne abbia a male quindi… Anzi l’invito è quello di prendere atto con lui che il progresso tecnico, lo sviluppo economico perseguito a ogni costo e il libero mercato continuano a non garantire né diritti uguali per tutti, né una reale emancipazione sociale, né tanto meno hanno risolto la fame nel mondo, la disuguaglianza e l’ingiustizia sociale, purtroppo ancora e drammaticamente all’ordine del giorno dell’agenda e della vicenda umana e politica.
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