<br /> - Michele Zizzari

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

<br />

Sinossi Opere teatrali

Esperando


Esperando
è un’opera in tre atti, fortemente ironica, con fasi di esilarante comicità, ma allo stesso tempo di intensa tensione poetica e drammatica. Racconta di un’umanità che ancora si affanna, spesso in maniera confusa e senza riuscirci, per trovare un senso all’esistenza, troppe volte trascorsa in un’assurda e inerme attesa, tra millenarie contraddizioni irrisolte. Un lavoro complesso e difficile che comporta da parte degli attori un impegno e un’abilità davvero ragguardevoli.
L’opera si ispira al teatro di Samuel Beckett, ma i personaggi - pur confrontandosi in una serie di dialoghi assurdi e in una sequenza di azioni simboliche e paradossali (secondo lo stile tipico del teatro dell’assurdo) - affrontano con maggiore immediatezza, chiarezza e con più schietto umorismo i temi serissimi su cui l’umanità si interroga da sempre. E lo fanno con stramba e scanzonata ironia, lasciando agli attori lo spazio e il tempo per un sano e autentico divertimento da consumarsi direttamente in scena, in modo che gli interpreti si arrendano alla naturale simpatia dei personaggi, che finiscono per essere vissuti con compassionevole benevolenza e umana comprensione.

In Esperando i protagonisti sono Dab, Ubu e Sax, che nei tre atti vengono interpretati da attori sempre diversi, indipendentemente dal sesso. Sono degli squinternati e buffi straccioni che vivono nell’attesa perpetua di non si sa cosa e di un agognato e allusivo Señor Buen Dìa, forse la personificazione del “giorno buono” per combinare qualcosa di positivo e di cui essere orgogliosi. Rappresentano tre diversi aspetti dell’umanità.

Dab
è lo stomaco, la necessità, l’opportunista, l’egoista, il presuntuoso, il prevaricatore, quello che bada solo al sodo. Determinato a restare in scena fino alla fine nella convinzione di ricavarne qualcosa, si crede migliore degli altri due, che tratta malissimo e che tenta di usare e manipolare a suo vantaggio.

Ubu
rappresenta le gambe, il bambino, il sognatore, il ribelle, il polemico, l’immaginazione, la contraddizione, quello che non ci sta. Tenta più volte di andar via dalla scena, ma viene puntualmente bloccato dagli altri. Vive pulsioni contrastanti, prova affetto per Sax ma non sa e non riesce a esprimerlo ed è in perenne polemica con Dab e anche col pubblico.

Sax
(che è donna) è il cuore, la sete di affetto, la curiosità, la fragilità, l’ingenuità, l’anima smarrita, la scomodità della verità, in un certo senso la parte femminile del mondo. Pone e si pone continue domande, a cui Dab cerca di sottrarsi o dà risposte ciniche e perentorie. Sax vuole sapere, capire. Tenta di mettere pace tra i due che litigano e polemizzano su ogni cosa. Come Ubu vorrebbe cambiare vita e mettere fine alla loro spossante attesa, anche se dipende da Dab per il cibo e affettivamente da Ubu.


Di tanto in tanto l’azione teatrale e l’attesa dei tre sono periodicamente interrotte da sfrenate ballate gitane di un minuto e dall’irruzione di sgangherati danzatori che poi spariscono nelle quinte e nel nulla, lasciando tutto come prima. Eventi caotici e passeggeri cui i personaggi di turno in scena reagiscono come se nulla fosse accaduto.

Nel secondo atto entra in scena un certo Signor Rusco, servito da due schiavi anemici e sanguinolenti legati alla corda e sul punto di crepare. È il Potere in senso lato, la ricchezza, il privilegio, il cinismo di chi crede di avere il coltello dalla parte del manico e scatena la competizione tra i poveri per assoggettarli, anche se a volte il destino riserva brutte sorprese anche a loro.


I temi dominanti dell’opera sono l’attesa e le “attese”; il senso e le motivazioni da dare all’esperienza dell’esistenza umana, il tentativo (spesso vano e disperato) di viverla in maniera consapevole, per colmare il vuoto che a volte ci angoscia, per riempire in una maniera plausibile il tempo che ci spetta; ma non solo. Di qui il titolo Esperando
che in spagnolo esprime il doppio significato di aspettare e sperare. In vita ognuno spera e aspetta qualcosa: l’amore, la fortuna, il successo, il potere, il “giorno buono” per fare chi sa cosa, la salute, la serenità o semplicemente un certo benessere. Ma al di là di tutto emerge un messaggio: forse, piuttosto che sopravvivere solo sperando e aspettando condizioni più favorevoli per fare chi sa cosa, sarebbe meglio per tutti cercare di vivere nel modo migliore possibile.


Esperando
è stata rappresentata:
- dalle detenute e i detenuti della Casa Circondariale di Forlì presso lo stesso Istituto di Pena;
- dai pazienti del Centro Diurno di via Romagnoli del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Forlì (talora col titolo di ¿Qué pasa?
) 2 volte al Teatro Diego Fabbri di Forlì (anche per il Cantiere Internazionale Teatro Giovani diretto da Walter Valeri e patrocinato dall’International Theater Center of New England-USA, dall’Università di Bologna e dal Centro Studi Teatrali dell’Università di Forlì); al Dulcamara di Ozzano d’Emilia; al Teatro Titano di San Marino; al Teatro Comunale di Cesenatico; al Teatro degli Atti di Rimini nell’ambito del Programma Europeo per la Salute Mentale Equal, Spring out; all’Anfiteatro Bertolt Brecht di Nereto di Teramo per la 1a edizione del Festival di Teatro delle Diversità Teatri Paralleli 2006 e 2013; al Padiglione delle Feste di Castrocaro Terme per il Festival del Teatro Sociale Proscenio aggettante promossa dalla FITeL Nazionale (dove riceve il Premio per la miglior regia); alla Casa del Teatro di Faenza per la Rassegna d’Altro Teatro Tratti’n Festival; al Teatro Testori di Forlì per la Rassegna Babele in costruzione 2013 (promossa dal Centro Studi Teatrali-Dipartimento SITLeC dell’Università di Forlì e dal Centro Diego Fabbri); alla Rassegna Piazze d’Estate 2013 di Forlì; al Teatro Verdi di Forlimpopoli per l’iniziativa Educazione e marginalità promossa dalla Cooperativa Sociale Integrazione e Ricerche Lamberto Valli e dal Comune di Forlimpopoli; alla Rassegna MoviMenti Teatri della Salute  di Villa Bianconi a Calcara di Crespellano (Bo); al Teatro dei Segni di Modena per la Settimana della Salute e al Teatro della Città della Scienza di Napoli per l’edizione 2013 di Futuro Remoto promosso da Città della Scienza, Comune di Napoli e Regione Campania.

Esperando è poi rappresentata (col suo titolo originale) dalla Compagnia Gli Attivi Compagni che Zizzari fonda con pazienti psichiatrici del DSM dell’Ausl di Portomaggiore, coi quali va in scena al Teatro Smeraldo di Portomaggiore (Fe); alla Fondazione Casa Viva e al Teatro Comunale di Copparo nell’ambito della Rassegna di Teatro delle Diverse Abilità Le altre persone promossa dal Comune di Copparo di Ferrara, alla quale partecipano Enzo Toma (tra i massimi esperti di teatro e disabilità e direttore artistico di "Maccabeteatro") e Mirko Artuso (direttore artistico del Gruppo di Teatro e Disabilità "Le Altre Parole"); al Centro Sociale "Torre del Primario" di Argenta (Fe) per l’annuale Festa del Volontariato dal titolo Non siamo alberi solitari  e alla Sala Estense di Ferrara: una prima volta nell’ambito delle Celebrazioni per la Legge 180 di Franco Basaglia per la Rassegna Formattart (promossa dall’Accademia della Follia e dal Dipartimento di Salute Mentale, dagli Assessorati alla Sanità e alla Cultura, dal Teatro Comunale e dalla Provincia di Ferrara) e una seconda per il Progetto La società a Teatro, una complessa iniziativa di teatro sociale tra cultura e salute promossa dal Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara, dall’Assessorato alla Salute e alla Persona e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, dal Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna e da Provincia e Comune di Ferrara.
Esperando
è portata in scena anche dalla Compagnia Teatri di banco formata dagli studenti del Liceo Scientifico A. Righi di Bagno di Romagna al Teatro Dovizi di Bibbiena, al Teatro Garibaldi di San Piero in Bagno e alla Sala Sole del Palazzo dei Congressi di Roma Eur per l'edizione 2011 del Festival Nazionale delle Giovani Idee Diregiovanidirefuturo promosso dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei Deputati e dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio. Nel 2017 è invece rappresentata dagli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore L. Da Vinci di Cesenatico al Teatro Comunale di Cesenatico. L’opera viene infine portata in scena per le Celebrazioni 2023 della Liberazione della Città di Cervia il 22 Ottobre al Teatro Comunale "Walter Chiari" di Cervia dal Gruppo Teatro dal Basso, formato e fondato da Zizzari nel corso di un laboratorio promosso dall’Associazione Culturale Menocchio e dal Comune di Cervia, da lui proposto e diretto.

 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu