<br /> - Michele Zizzari

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Sinossi Opere teatrali

Bill, hai fregato Ha Pook



Ho cominciato a scrivere questa cosa nell’agosto del 1997, dopo aver saputo della morte di William S. Burroughs. Esponente assolutamente originale e atipico della Beat Generation, B. continua ad affascinare e influenzare le generazioni. Ispiratore, anticipatore e punto di riferimento costante di tutte le nuove tendenze e delle avanguardie sociali e creative: dalla letteratura al cinema, dalla pittura alla musica, dal punk al cyber, dal sabotaggio telematico all’anarchia rivoluzionaria. Disc Jockey e terrorista della Parola, cosmonauta e fuorilegge della Letteratura, genio e profeta. Ideatore (con Brion Gysin) e sperimentatore militante del Cut-Up (un metodo di scrittura e di montaggio letterario che consente di destrutturare sistemi di parole e associazioni di pensiero convenzionali e predeterminate). Ha esplorato mondi reali, psichici e immaginari con strumenti percettivi, espressivi e interpretativi del tutto innovativi, aprendo il sipario su scenari sconosciuti e dimensioni nuove e alterate; scovando e trovando (anche casualmente) nuovo senso, significati latenti, sintesi inattese, nessi occultati e prefigurazioni del futuro.

L’improbabile diventa probabile e poi possibile, nell’incessante lotta tra utopie e antiutopie. Quello di B. è un lavoro di indagine conoscitiva, linguistica e narrativa che lo pone tra i pionieri delle nuove frontiere del linguaggio. La sua individualità irriducibile muta, saccheggia, scardina e polverizza lingue e sistemi di comunicazione, vanificando la volontà di controllo implicita nel messaggio codificato.

L’universo letterario burroughsiano è capace di deflagrare di continuo, in frammenti che esplodono a catena e che innescano altri infiniti progetti di ricomposizione creativa, anche di diversa natura: letteraria, teatrale, cinematografica, musicale,  visiva, sociale, politica. Il panorama dei temi trattati è sconfinato: passioni e amori - viaggi e storia delle civiltà - testimonianza – tossicomania, omosessualità e diversità - algebra del bisogno e totalitarismo - disagio e controllo sociale - discriminazione razziale e ideologica - economia, politica e fantapolitica - guerra nucleare, biochimica, psichica ed elettronica - delirio e fantascienza - miti e superstizioni - utopia, profezia, sabotaggio, rivoluzione, e altro ancora.

Devo confessare che la vasta materia burroughsiana non mi ha per niente spaventato, anzi mi ha immediatamente suggerito di scegliere liberamente un personale percorso ricompositivo e interpretativo; e non mi sono fatto scrupoli! Ho attraversato, saccheggiato selezionato e tagliato parti e brani della sua biografia e di ogni suo libro. Ho decomposto e ricomposto il materiale a piacimento come i pezzi di un puzzle arbitrario; l’ho rielaborato e fuso con il mio, per riproporlo secondo lo stile e il progetto narrativo che mi ero proposto.
Mano a mano che utilizzavo sue idee, parole, frasi, illuminazioni, testimonianze, suggestioni e vicende, e le interpolavo e miscelavo con le mie, m’accorgevo di essere dentro a un irresistibile processo di simbiosi e di comunicazione osmotica; intuivo di vivere un’esperienza eccezionale. Ovviamente tutta soggettiva. Naturalmente l’opera è suscettibile di tutti quegli adattamenti e aggiustamenti necessari alla rappresentazione.

Bill e William Lee sono pseudonimi di Burroughs; gli stessi che egli usa nelle sue opere, ed è così che ho voluto indicarlo in questa. Ha Pook è il Distruttore, il dio Maya della Morte, che Bill - sotto forme diverse - ha incontrato spesso nel corso della sua vita e dei suoi romanzi. Il 3 agosto 1997 i due si vedono per l’ultima volta. Ha Pook è venuto a richiedere il suo corpo ormai vecchio. Nonostante una vita spericolata condotta oltre ogni limite, le droghe assunte e le gravi perdite umane, B. si spegne serenamente a 83 anni, di morte naturale, a onta d’ogni convenzione moralistica. Ma pur morendo come ogni sano comune mortale, B. conquista l’eternità in virtù delle sue originalissime opere e della sua particolarissima esperienza umana e creativa. L’uomo, i romanzi e l’intera sua eredità sopravvivono ben oltre il limite dell’esistenza, e Bill ha trovato il suo modo di fregare Ha Pook, oltrepassando la Morte e divenendo parte attiva della nostra contemporaneità e del futuro.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno incoraggiato ogni volta che avevo dei dubbi
- Fernanda Pivano, per il pionieristico, fondamentale e monumentale lavoro di testimonianza, traduzione e diffusione della straordinaria esperienza della Beat Generation
-  Gregory Corso (che ho conosciuto a Positano a metà degli anni ‘80), per le lunghe conversazioni impossibili, articolate in uno slang fatto di americano, spagnolo, latino e italiano, tra le sbronze e le ore tarde ai tavolini-terrazza del Bar De Martino.





 
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